Racket sull’albero di Natale in piazza

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Avrebbero tentato di estorcere denaro alla ditta incaricata dell’allestimento dell’albero di Natale nella centrale piazza del Ferrarese a Bari, chiedendo dai 2mila ai 500 euro per non bruciarlo. Con l’accusa di tentata estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso, la squadra mobile ha arrestato nella tarda serata di ieri il 30enne Antonio Manzari, soprannominato «Tonino l’impiccioso» e il 42enne Francesco Longo. I due sono attualmente in carcere mentre una terza persona, un minorenne di Bari Vecchia, è indagata in stato di libertà. I fatti contestati dalla Dda di Bari risalgono al 5 dicembre scorso, il giorno prima dell’accensione dell’Albero in piazza Ferrarese. Stando alla denuncia della vittima i tre, in momenti diversi e in giorni diversi, gli si erano avvicinati chiedendo prima 2mila euro, poi 600 euro, infine ridotti a 500, per proseguire la sua attività imprenditoriale «serenamente» ed «evitare guai».

 
 
 
 
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Testimoni di giustizia, la riforma è legge dopo il voto al Senato

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Il disegno di legge che tutela i testimoni di giustizia è stato approvato al Senato con 179 sì, nessun contrario e nessun astenuto. "L'approvazione in via definitiva della riforma - afferma la presidente dell'antimafia Rosy Bindi - è una bella notizia e un segnale importante al Paese. Una riforma molto attesa, frutto di un lungo e puntuale lavoro della Commissione Antimafia che fin dall'inizio di questa legislatura aveva individuato tra le sue priorità la difficile condizione di questi cittadini che senza alcuna contropartita denunciano azioni criminali e pratiche illegali di mafiosi"."Con questa legge - prosegue Bindi - si riconosce lo statuto del testimone di giustizia superando l'impropria sovrapposizione con i collaboratori di giustizia e si rende più garantista, trasparente e personalizzato il sistema di tutela dei testimoni e si riconosce la loro fondamentale funzione". Per il ministro Orlando la riforma è "un importante riconoscimento per chi decide di stare dalla parte dello Stato e della legalità".Le nuove misure riguardano la tutela (vigilanza e protezione, predisposizione di sistemi di sicurezza nelle abitazioni, trasferimento in luoghi protetti, utilizzazione di documenti di copertura), il sostegno economico (la corresponsione di un assegno periodico in caso di impossibilità di svolgere attività lavorativa, alloggio se diverso dal proprio, pagamento delle spese per esigenze sanitarie quando non sia possibile avvalersi delle strutture del Servizio sanitario nazionale, assistenza legale) e di reinserimento sociale e lavorativo (conservazione del posto di lavoro o trasferimento presso altre amministrazioni o sedi; l'individuazione e lo svolgimento, dopo il trasferimento nella località protetta, di attività, anche lavorative non retribuite, volte allo sviluppo della persona umana e alla partecipazione sociale, sostegno alle imprese dei protetti che abbiano subìto o che possano concretamente subire danni).

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