"Le carenze di organico tra le forze dell'ordine non siano un alibi: le estorsioni e la criminalità si combattono anche grazie alle denunce dei cittadini". Lo ha detto a Bari il viceministro dell'Interno, Filippo Bubbico, partecipando in Prefettura alla presentazione della nuova Associazione Antiracket con sede in piazza Moro. La presidente, Giuseppina Lacarbonara, è una commerciante titolare di un negozio nel quartiere Carrassi di Bari, vittima cinque anni fa di estorsione da parte della criminalità locale.
L'iniziativa è stata l'occasione per parlare anche della situazione foggiana, dove "gli attentati continuano - ha ricordato Bubbico - e le associazioni antiracket e antiusura sono fondamentali, perché ciò che manca a Foggia è esattamente la denuncia da parte di chi subisce quelle pressioni criminali. Sino a quando non si denuncia, non c'è numero di poliziotti che possa bastare, perché spesso la richiesta di incremento della presenza delle forze dell'ordine costituisce un grande alibi per non fare i conti con i doveri che ciascuno dovrebbe sentire di avere nei confronti di se stesso e della collettività". "Le forze di polizia sono insufficienti, lo sappiamo, - ha continuato il viceministro - abbiamo esigenze nuove da Expo 2015 al Giubileo, alla minaccia terroristica, ma chi dovesse pensare che la sicurezza debba essere garantita dal presidio di un poliziotto per ogni cittadino, ha in mente un contesto sociale che non può e non deve appartenerci".
Un appello agli imprenditori e ai commercianti del territorio a denunciare episodi di minacce e richieste estorsive è arrivato anche dal procuratore di Bari, Giuseppe Volpe, che ha definito le associazioni antiracket come una sorta di "ausiliario di polizia giudiziaria, il braccio destro della magistratura", ma "per avviare indagini - ha sottolineato - sono necessarie le denunce". All'incontro ha partecipato anche il Commissario straordinario del governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Santi Giuffrè, il quale ha assicurato "la presenza dello Stato come assunzione piena di responsabilità che si deve sostanziare in numeri e vicinanza a chi denuncia".
Nel primo trimestre 2015, tramite le associazioni della provincia di Bari, sono stati erogati 103mila euro ad un commerciante vittima di estorsioni e altri 2 milioni di euro a tre vittime di usura.
"Non è mai accaduto - ha detto il presidente della Fai (Federazione antiracket italiana), Tano Grasso - che una vittima sia stata lasciata sola dopo aver denunciato". "Le associazioni antiracket - ha spiegato Grasso - esistono per svelare le vittime nascoste, consentire loro di trovare il coraggio di denunciare e aiutarle ad interloquire con le istituzioni".
Fonte "La Repubblica"